Progetti Educativi di Zona

Cosè il Progetto Educativo ?

Il Progetto Educativo è uno strumento di lavoro per rendere l’azione educativa più mirata, continuativa ed efficace, perché rispondente ai bisogni reali. Il Progetto Educativo nasce da comuni scelte di fondo e si esprime con cretamente nei programmi.
Esso offre una visione globale della realtà in cui si opera, cogliendo correlazione, orientamenti, necessità, senza lasciarsi condizionare dal contesto in cui si agisce e con una attenta distribuzione di risorse: in tal modo, si può pensare in termini di sviluppo, assicurando la miglior qualità di proposta al maggior numero di ragazzi.
Una occasione di confronto ed un comune impegno di crescita per i Capi, su i principi dei Patto Associativo e sulla condivisione di essi: quest’ultima deve poi esprimersi in un impegno concordato ed esplicito (il documento scritto dei Progetto Educativo).
Tale documento stabilisce la corresponsabilità di ciascuno dei Capi nei confronti della proposta educativa. Pensare all’educazione in termini di progetto è un modo di stimolare ed educare ad un atteggiamento attivo verso la realtà ed i problemi, da affrontare con rigore ed essenzialità, facendo il miglior uso di risorse, inevitabilmente limitate.
I momenti di verifica dei Progetto Educativo danno coerenza e continuità all’azione educativa, assicurando coerenza nel tempo, memoria storica e trapasso di nozioni.

Fasi dei Progetto Educativo

Analisi interna del Gruppo

I dati più importanti riguardano la composizione numerica delle Unità, il rapporto ragazzi/ragazze, la distribuzione nella provenienza territoriale, il livello scolastico e la professione delle famiglie… Il tempo di permanenza in Associazione. Le perdite nel passaggio di Unità, ecc. Inoltre, per i Capi, la provenienza territoriale, il livello di scuola e la loro professione; da quanto tempo sono in servizio, la loro disponibilità di tempo, i criteri per la nomina, ecc.

Analisi esterna al Gruppo

Riguarda l’acquisizione delle caratteristiche principali di: ambiente familiare dei ragazzi: livello culturale, professione, orientamento nei valori, scelte concrete… Ambiente scolastico: rapporto insegnanti ragazzi, selezione, accettazione dei diverso, stabilità e continuità nell’insegnamento. Ambiente coetanei: valori, punti di incontro, attività… Aspetti fondamentali dal punto di vista sociopolitico ed economico dell’area in cui opera il Gruppo. Problemi emergenti in tale territorio: strutture e punti di incontro formali ed informali dei giovani, aree verdi, aree a rischio per la tossicodipendenza, attività proposte, pendolarismo, partecipazione alla vita religiosa…
Per la raccolta dei dati non è necessario avvalersi di esperti esterni, se non per aree molto specifiche: i dati devono essere raccolti attraverso la lettura diretta dei Capi, tutti insieme. Le osservazioni devono essere orientate ad acquisire una immagine dello stile educativo emergente e dei valori cui si ispira. L’importante che i compiti siano distribuiti tra ciascuno dei Capi, in modo, che ognuno possa dare il suo contributo.

Lettura della realtà

I dati raccolti devono essere letti alla luce dei valori in cui i membri della Comunità Capi credono e che esprimono nella loro vita e nella proposta educativa delle Unità. Questo confronto consente di identificare gli spazi di maggior carenza e, quindi, gli orientamenti prioritari per l’impegno educativo. Si deve trattare di non più di 2-3 aree, in cui è più distante il quadro dei valori da quello dei Gruppo, ma anche quelle in cui siano reperibili più risorse (Capi, Assistenti Ecclesiastici, sede … ) e dove il progetto consenta una verificabilità in tempi ragionevoli. Le aree di impiego prioritario devono esprimere esigenze di crescita comuni a tutte le età e prevedere obiettivi effettivamente raggiungibili da ragazzi.

Programmi di Unità

Identificate le aree prioritarie, gli staff di Unità identificano, nel programma, gli obiettivi intermedi, gli strumenti metodologici da utilizzare, i tempi, ecc.
Tali programmi devono essere molto concreti, indicando la progressione nei tempi e negli obiettivi, gli specifici strumenti del metodo. Essi devono svilupparsi in continuità educativa nelle aree della formazione scout, secondo il Patto Associativo (auto educazione, interdipendenza tra pensiero o azione, vita comunitaria, vita all’aperto, ambiente, gioco, servizio, coeducazione). Il programma di Unità, che per questi aspetti è correlato al Progetto Educativo di Gruppo, prevede anche altre attività, con obiettivi specifici.

Verifica

È un aspetto molto importante. Da non fare, possibilmente a tavolino. È, infatti, opportuno osservare i cambiamenti nel modo di essere e di comportarsi dei ragazzi, nel corso di periodiche attività di verifica (giochi, feste, attività a tema manifestazioni … ) in relazione al loro cammino di Progressione Personale. In Comunità Capi, si valuta poi Il raggiungimento degli obiettivi e gli strumenti utilizzati.
In tal modo si acquisiscono gli elementi per orientare le fasi successive dei Progetto Educativo. Il Progetto Educativo deve avere tempi brevi.
Salvo il momento dell’analisi, che richiede un fine settimana almeno, per mettere in comune i dati raccolti, per ciascuna delle altre fasi è sufficiente la consueta riunione, dedicando tuttavia una serata per l’esposizione di ciascun programma di Unità. li Progetto Educativo deve avere una durata di non meno di un anno e non più di tre, fermo restando che mutamenti significativi esterni ed interni al Gruppo richiedano una verifica, in relazione al permanere delle condizioni delle analisi ed alla validità, di conseguenza, delle aree identificate come prioritarie.
Per concludere, fare il Progetto Educativo di Gruppo significa essere convinti di poter cambiare le cose, accettando la pazienza di una costruzione progressiva dei cambiamento, che è poi la dimensione dell’educazione.

Progetti educativi di Zona

Castelgomberto
Chiampo
Cologna
Cornedo
Lonigo
Montebello
Montecchio Maggiore 1
Montecchio Maggiore 2
San Bonifacio 1
San Bonifacio 2
Valdagno 1
Valdagno 2
Valdagno 4
Val D’Alpone